
Palazzo Mazziotti
Palazzo Mazziotti, pur avendo subito numerosi rimaneggiamenti, è un imponente edificio del ‘400. A testimoniarlo sono alcuni importanti elementi architettonici ed un’epigrafe murata nel suo atrio dedicata al vescovo caiatino Giuliano Mirto Frangipane, con la seguente iscrizione:
"IULIANUS MIRTEUS EPISCOPUS TROPIENSIS, OLIM CAJACENSIS, INVICTISSIMI ET SERENISSIMI DOMINI FERDINANDI DE ARAGONA SICILIAEQUE REGIS MAJOR CAPPELLANÙS ÈT COSILIARIUS, AC ALMI STUDII NEAPOLITANI GUBERNATOR – ANNO DOMINI MCCCCLXXXXII".
Il palazzo, dai Mirto Frangipane passò poi in proprietà
ai Conti Sanseverino e quindi ai Mazziotti che già nel
1543 lo possedevano. E’ da questa famiglia che il Palazzo
prende l’attuale denominazione ed è probabilmente ad
opera di Luigi Mazziotti, (1819 - 1867), avvocato e
consigliere provinciale, che si deve l’inserimento del
portale in pietra da taglio e la chiusura della loggia
dell’attico. Nel 1902, alla morte di Angelina Maturi,
vedova di Cesare Mazziotti, in adempimento alla
volontà del marito, ultimo discendente della famiglia,
dispose il lascito del palazzo in uno ad altri beni per
la fondazione di un mendicicomio , opera che non venne peraltro mai realizzata per cui i beni dei Mazziotti passarono alla Congregazione di Carità.
Nel corso dei lavori di restauro, terminati nel 1999, sono emerse testimonianze
architettoniche ed archeologiche appartenenti a periodi sannita, romano, medioevale,
rinascimentale e barocco.
Nel cortile di Palazzo Mazziotti è stato recuperato il piedistallo di una statua.
L’ epigrafe che vi è scolpita ricorda il monumento eretto a Quinto Gavio Fulvio Proculo patrono di Caiazzo:
"Quinto Gavio Fulvio Proculo. Figlio di Quinto, nipote di Quinto,
pronipote di Quinto, nipote in quarto grado di Quinto, della
tribù Falerna, tribuno della VIII regione Augusta e Patrono
del Municipio Caiatino, al quale i Decurioni, gli Augustali ed
il popolo eressero un monumento."
L’insieme di questi elementi, riscoperti e recuperati, sono oggi proposti nell’ "Insula di Palazzo Mazziotti" nel loro valore storico-culturale.
Con la riunificazione degli istituti di beneficenza l’immobile confluì nelle Opere Pie Riunite, da cui l’Amministrazione Comunale lo ha acquistato per destinarlo, insieme ad altri edifici contigui, a centro polifunzionale per le attività culturali ed espositive della Città.
Museo Kere
In alcuni locali del palazzo è ospitato il Museo Kere, dedicato a Cerere, dea delle messi e della fertilità. Con questa iniziativa si è inteso raccogliere e conservare, in allestimento museale, testimonianze idonee a documentare alle giovani generazioni e a quelle future i ritmi dell'esistenza ed i sistemi produttivi di un tempo, legati a quell'antica e faticosa arte che è l'agricoltura e che il progresso della scienza e della tecnica in pochi decenni ha travolto.
Inoltre il museo si pone l'obiettivo di divulgare la storia dei contadini e delle classi popolari del Caiatino, la loro vita, il loro lavoro, i costumi e le usanze. Al suo interno troviamo: aratri in legno ed in ferro, seghe, misure per grano ed olio, torchi, contenitori per grano, vino, olio,carri, falciatrici, ceste, utensileria per falegname, calzolaio fabbro.
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