top of page

Cappella di Sant'Agnese

Tra le famiglie dei cavalieri caiatini che parteciparono alla prima Crociata si narra che vi furono alcuni esponenti alla famiglia Egizi detti anche Gizzi. Il Melchiori afferma che questi, al ritorno dalla Terra Santa, iniziarono a fregiarsi con le insegne di un famoso moro sconfitto in battaglia. Da queste armi, una testa nera di egizio in campo oro sormontata sul cimiero da un braccio alzato con le dita in segno di fede, presero poi il cognome. In realtà, pur considerando la narrazione storica, le prime notizie documentate sulla famiglia emergono nelle pergamene dell’Archivio Vescovile nell'anno 1121 quando un Pietro, figlio di Gizzio, abitava nel loco filii Gizzi.

 

Sempre nelle pergamene troviamo che il primo esponente

della famiglia citato con una carica di rilievo è Giovanni

Gisi, baiulo di Pier Delle Vigne nel 1240. Dopo di lui, a

dimostrazione dell’importanza assunta dalla casata, inizia

una lunga serie di giudici, abati, notai, magister e uomini

d’arme.

La cappela venne fondata nell'anno 1318 quando il giudice

Giovanni Giccius volle costruire ex novo una cappella ad

onore della beata Agnese Vergine, su una sua piccola

porzione di terra prospiciente la via principale della città,

costituendo per sé ed i suoi eredi il diritto jus patronato.

Il vescovo di Caiazzo Tommaso Pascasio diede il suo

assenso concedendo la chiesa al giudice Giovanni con

potestà di possedere, erigere e presentare il cappellano

quanto per se che per i suoi eredi tanto maschi che

femmine. Successivamente, in una pergamena del capitolo dell’anno 1354, troviamo che il giudice Michele Gizio lascia tre tarì al capitolo per celebrare il suo anniversario da ricavare dalla rendita di una bottega sita nella piazza maggiore confinante con la della Chiesa di Santa Agnese. A fine ' 400 l’abate Nardo Egizio primicerio della cattedrale, abate mitrato ed elemosiniere maggiore di Re Ferdinando fece erigere il suo sepolcro nella cappella da lui rinnovata nel 1490 e sottoposta al palazzo della famiglia. Ancora oggi, alla sinistra dell'altare entrando, si può osservare è la tomba in travertino su cui è scolpita la sua immagine distesa vestita di paramenti sacri con mitra, croce e bacolo pastorale. Sotto vi è un'iscrizione in latino che sebbene corrosa dal tempo si può così tradurre: “Qui giace immeritevole il venerando sacerdote Leonardo Gizii il quale per la vita eterna e per l’onore affrontò sempre fatiche e la morte, perdette la vita e la trovò perché la sua anima riposa in pace”.

La piccola chiesa si apre sul fronte dell’antico palazzo egizi affacciandosi sul corso A.A. Caiatino. È caratterizzata da un ingresso monumentale costituito da un portale rinascimentale in pietra calcarea chiara realizzato nel 1491. Il portale presenta una trabeazione continua con una testa di moro scolpita ai lati, sostenuta da lesene lavorate in bassorilievo con motivi di foglie ed anfore. Nella parte superiore vi è un'ampia lunetta con al centro un bassorilievo del Cristo benedicente attorniato da teste di angeli dalle ali intrecciate. Vi è scolpita l'epigrafe: 

"ANTIQUISSIMA AIGIPTIORUM FAMILIA HIC EST, QUAE DIUTTISSIME EXTABIT, SI UN COEPIT, VIRTUTEM QUA NOBILITAS FULSIT, PROPAGAVERIT"

che è stata così tradotta:

"Qui è l'antichissima famiglia degli Egittii che vivrà per lunghissimo tempo, come ha cominciato a fare, propagherà la virtù che la sua nobiltà ha fatto risplendere." 

 

Sia all'interno che all'esterno si vede più volte scolpito nella pietra lo stemma della famiglia rappresentato, come già detto, da una testa di moro. L'interno è a pianta rettangolare diviso in due ambienti: il primo con volte a botte, il secondo coperto da una volta a vela con un altare in marmo policromo con a sinistra il sarcofago dell'abate sopra il quale è stato posto, ad inizi del '900, un affresco attribuito a Francesco Cicino, coevo al rinnovamento realizzato dall'abate Nardo, mentre una tela settecentesca con la figura di s.Agnese è posta sull'altare. Anche l'ingresso del secondo ambiente è incorniciato da un portale in pietra calcarea chiara e, non essendo esposto alle intemperie e pur presentandosi con linee più semplici, ci da un'idea di come si presentava all'origine il prezioso portale d'ingresso alla cappella.

II palazzo della famiglia era situato al centro della città, di fronte all’antico seggio dei cavalieri. Agli inizi del 1600 il Melchiori lo descrive bellissimo si per lo sito che per la nobile pittura evidenziando che annessa v’era la piccola chiesa eretta anticamente dalla famiglia e consacrata a S.Agnese. Con l’estinzione della casata, sul finire del 1500, la Cappella ed il Palazzo seguirono alterne vicende. Ad inizio '700 divennero proprietà della famiglia Forgione e, come tramandato dall'erudito Carlo Marocco, Martio Forgione, tra i più ricchi di Caiazzo, distruggeva nel fabbricato le armi e le lapidi di casa Egizi risparmiando però la cappella in quaanto luogo sacro. Nel 1876 si pensò di adibire a edificio scolastico il palazzo che, pur denominato palazzo Forgione, era nel frattempo in possesso della Congrega di Carità. Nel 1879 venne stipulato l’atto di cessione al comune e l’edificio scolastico fu infine inaugurato il 20 novembre 1881 ed oggi si presenta nelle forme di quest’ultimo intervento.

Indietro

WhatsApp Image 2018-11-08 at 10.40.26.jp
  • facebook-square
  • Flickr Black Square
  • Twitter Square
  • Pinterest Black Square

© 2023 by Odam Lviran. Proudly created with Wix.com.

bottom of page