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Casavecchia

"La storia dei vini si intreccia sempre a quella della terra in cui vengono coltivati e viceversa."

 

Il disciplinare prevede che la zona di produzione comprenda otto comuni del Medio Volturno in provincia di Caserta:

Pontelatone

Castel di Sasso

Formicola, Liberi

Caiazzo

Castel Campagnano

Piana di Monte Verna

Ruviano 

 

 

La zona del Medio Volturno si trova nella parte iniziale del territorio conosciuto come “l'Alto Casertano”, un contenitore forte di un  patrimonio di  biodiversità ed eccellenze enogastronomiche che si

tramandano da tempo immemore di generazione in generazione, conoscenze preziose

che le istituzioni locali hanno deciso di preservarenel solco di  un progetto teso a

favorire una sinergia finalizzata alla tutela del paesaggio, del patrimonio artistico e

paesaggistico locale per un fattivo sviluppo sostenibile dal punto di vista turistico.

 

Se c'è un vitigno misterioso e a suo modo magico, quello è il Casavecchia. Delle sue

origini non si conosce praticamente nulla se si esclude la leggenda di una vecchia

pianta, probabilmente sopravvissuta alle tremende epidemie di oidio prima e di

fillossera poi, rinvenuta – secondo testimonianze di contadini – nei pressi d'un antico

rudere a Pontelatone. Da quella pianta, dotata di un fusto largo 40 centimetri,

trovata all'interno di quel che rimaneva di una sorta di "ortus conclusus" nei pressi

dell'antica via Latina, che collegava Capua ad Alife, sarebbero nate tutte le altre, ottenute con l'antica tecnica raccomandata da Columella di mettere un ramo in terra e farlo radicare per poi ricavarne una barbatella a piede franco. Dal luogo del rinvenimento, una casa vecchia appunto, il nome Casavecchia.

 

Si potrebbe ipotizzare persino che il vitigno fosse alla base di un vino famoso in epoca romana, il trebulano proveniente da Trebula balliensis, villaggio sannita che sorgeva nei pressi dell'attuale Treglia, frazione di Pontelatone. Il trebulano, considerato da Plinio come uno tra i più pregiati vini italici, nasceva proprio nell'attuale quadrilatero produttivo Pontelatone, Formicola, Liberi e Castel di Sasso, considerato ancora oggi la patria elettiva del Casavecchia, vino di grande personalità e riconoscibilità.

 

Da anni ha un consenso sempre crescente e da prodotto di “nicchia”  è diventato sinonimo di vino di qualità che sta sempre più conquistando fette di mercato al di fuori dei confini regionali, eppure questo eccellente vitigno ha rischiato di non arrivare fino ai nostri giorni. Sopravvissuto solo nelle piccole produzioni di vino a uso familiare dei contadini, citato negli anni ’60 da Luigi Veronelli come vino di gran carattere, è stato riscoperto da Peppe Mancini all’inizio degli anni ’90.

L’uva Casavecchia ha un grappolo molto grande ma per fortuna molto spargolo, la qual cosa consente agli acini di potersi asciugare facilmente col vento tenendo lontane muffe e malattie. Si vendemmia a inizio ottobre.

vitigno casavecchia.jpg

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